Blocchi e pavimenti

Il blocco in calcestruzzo ha oltre un secolo di storia. Già negli anni Venti a Los Angeles Frank Lloyd Wright utilizzava prodotti in calcestruzzo come elementi facciavista per caratterizzare le sue prestigiose opere. A distanza di quasi un secolo queste opere possono essere ancor oggi ammirate rendendo ragione all’architetto che attribuì a questi materiali doti di curabilità, versatilità e di bellezza.

Nel XXI secolo il blocco in calcestruzzo è utilizzato come materiale di riferimento in numerose applicazioni tecniche o architettoniche come nelle murature tagliafuoco o nei tamponamenti industriali e civili.

La possibilità di confezionare il calcestruzzo utilizzando aggregati di diversa massa permette la realizzazione di una serie di elementi tecnici adatti a risolvere numerose problematiche. Per questo vengono messe a punto diverse tipologie di calcestruzzo, studiate per speciali applicazioni, sia di tipo termico, meccanico, che acustico.

La modernizzazione degli impianti improntata sulla tecnologia del calcestruzzo a consistenza di «terra umida», unita al processo produttivo di sformatura e di vibro-compattazione, consente di realizzare tipologie di prodotto caratterizzate da una finitura superficiale diversificata a seconda del tipo di impiego. Le tipologie più diffuse sono:

  • Il blocco da intonaco;
  • Il blocco facciavista liscio;
  • Il blocco facciavista splittato.

Alcuni esempi di realizzazione con il blocco da intonaco sono riportati nelle figure seguenti.

Alcuni esempi di realizzazione con il blocco facciavista liscio sono riportati nelle figure seguenti.

Alcuni esempi di realizzazione con il blocco facciavista splittato sono riportati nelle figure seguenti.

 

Le moderne tecnologie consentono la possibilità di affrontare in maniera diversificata le problematiche derivanti dal dissesto idrogeologico, mettendo in campo prodotti e sistemi nuovi per realizzare strutture di contenimento del terreno, efficaci, esteticamente più gradevoli ed economicamente più vantaggiose rispetto ai sistemi tradizionali.

Una nuova tecnica, basata sull’impiego del blocco a secco con finitura facciavista, sia liscia che splittata, permette di compiere interventi staticamente gravosi e minimamente impattanti.

Tali sistemi sono tutti calcolati tenendo conto dei necessari fattori di stabilità, ribaltamento e capacità portante e possono sostituire i tradizionali muri a retta in cemento armato.

Tali tipologie di contenimento, oltre che risolvere frane e smottamenti, trovano eccellente applicazione per nuove ed importanti opere infrastrutturali.

Le forme, la finitura superficiale ed i colori dei blocchi per muri di contenimento a secco posso essere diversificati in base alle esigenze e si possono costruire muri leggermente inclinati o verticali di notevole altezza.

Le tipologie di contenimento sono fondamentalmente due:

  • Muri di contenimento a secco a gravità: l’opera viene realizzata con il l’impiego del blocco in calcestruzzo, posato a secco su di una base stabilizzata.
  • Muri di contenimento a secco in terra rinforzata: ove la staticità dell’opera lo richieda, si ricorre anche all’impiego di geogriglie collaboranti con il paramento murario, andando in tal modo a rinforzare il terrapieno retrostante.

L'utilizzo dei masselli autobloccanti in calcestruzzo è la soluzione di riferimento per quanto riguarda la pavimentazione di aree esterne. Le ragioni sono molteplici: la durabilità, il design, l’economicità, l’eco-compatibilità, sono solo alcune delle caratteristiche positive di questo prodotto. I masselli autobloccanti hanno la capacità di adattarsi in maniera diversificata su molteplici aree di intervento, conservando la convenienza economica e prestazionale.

La pavimentazione in masselli si definisce autobloccante in quanto realizza in opera un sistema di elementi in calcestruzzo, posati a secco su letto di sabbia e sigillati con sabbia fine asciutta, in grado di sviluppare una efficace distribuzione dei carichi superficiali attraverso il piano di appoggio e l’attrito generato nei giunti.

Le ampie possibilità di variazioni estetiche permettono di progettare masselli autobloccanti in grado di armonizzarsi con il contesto circostante, sia urbano che extraurbano, sia moderno che storico.

La durata, la resistenza meccanica e la possibilità di ripristino post-manutentivo di una pavimentazione in masselli autobloccanti, collocano tale tipologia costruttiva tra quelle più indicate per rispettare i più attuali moderni concetti di sostenibilità.

Schema tipo di una pavimentazione in masselli:

 

Il cordolo è un elemento versatile, impiegato per delimitare e contenere diversi tipi di pavimentazione sia in asfalto, sia in calcestruzzo che in masselli autobloccanti. A seconda delle esigenze, possono essere prodotti con diverse forme, vari tipi di finitura ed essere colorati. Alcuni modelli in commercio sono dotati di incastri laterali al fine di rendere la posa più semplice, veloce ed efficace.