L’uso sicuro delle Piattaforme di Lavoro Mobili Elevabili (PLE) nei cantieri: le nuove linee guida lombarde
13/05/2025
Normative
sicurezza
Ing. Antonella Colombo - Segreteria Tecnica ASSOBETON

Introduzione

Nei cantieri edili, le Piattaforme di Lavoro Mobili Elevabili (PLE) rappresentano uno strumento essenziale per lo svolgimento di lavori in quota, consentendo di operare in modo più efficiente e sicuro. Tuttavia, proprio per la complessità tecnica di queste macchine, è fondamentale che il loro utilizzo avvenga nel pieno rispetto delle normative vigenti. Il Decreto Dirigente Struttura n. 5969/2025, emanato dalla Regione Lombardia, fornisce indicazioni pratiche e operative per garantire un impiego sicuro delle PLE nei cantieri temporanei e mobili.

Sicurezza In Cantiere

Il Contesto Normativo e le Nuove Linee Guida

Il Decreto n. 5969/2025 si inserisce in un quadro di costante aggiornamento delle normative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con un occhio di riguardo per il settore delle costruzioni. Le nuove linee guida sostituiscono le precedenti indicazioni regionali (D.D.S. n. 6551 dell’8 luglio 2014), recependo gli aggiornamenti della normativa tecnica di riferimento, come la UNI EN 280, e le più recenti indicazioni ministeriali in materia di prevenzione degli infortuni legati all'uso delle PLE.

Nello specifico, il documento rappresenta una guida per le aziende ai fini di facilitare la valutazione del rischio nell'utilizzo delle PLE. Il documento si compone di diverse parti finalizzate a:

  • illustrare le misure generali di sicurezza, da adottare prima e dopo l’uso della piattaforma, e la procedura di emergenza,
  • individuare correttamente l’ambito di utilizzo all’interno dei cantieri edili e, con schede analitiche, l’utilizzo in ambiti specifici (lavori di potatura e manutenzioni del verde; o montaggio di strutture prefabbricate; opere di finitura e/o completamento di edifici; montaggio di scaffalature metalliche e magazzini industriali; manutenzioni edili/impianti; lavori di demolizione e smontaggi; attività di bonifica manufatti in cemento/amianto outdoor)
  • evidenziare la possibilità di utilizzo delle PLE per “sbarco in quota”,
  • supportare sia l’Organo di vigilanza, nell’esercizio dei propri compiti istituzionali, che le aziende per gli aspetti legati alla valutazione del rischio mediante la compilazione della check-list proposta,
  • facilitare il dialogo tra le parti, riportando le definizioni tratte dalla normativa di riferimento.

La novità di maggior rilievo, specificamente trattata nella sezione 6 delle linee guida, è la possibilità di utilizzare le PLE per lo sbarco in quota. Le nuove Linee guida lombarde, infatti e pur mantenendo un approccio rigoroso alla sicurezza, riconoscono che, adottando procedure ben definite, lo sbarco in quota tramite PLE rappresenti una soluzione più sicura rispetto a metodi di accesso alternativi.

Ple In Cantiere

Lo Sbarco in Quota con PLE: Vantaggi per i Cantieri di Prefabbricati in Calcestruzzo

I cantieri per il montaggio di edifici prefabbricati in calcestruzzo presentano sfide peculiari per la sicurezza, soprattutto per quanto concerne l'accesso e il lavoro in quota degli operatori incaricati di assemblare e fissare gli elementi strutturali. L'introduzione della possibilità di sbarco in quota tramite PLE, secondo le nuove linee guida, offre una serie di vantaggi tangibili soprattutto in termini di riduzione dei rischi:

  1. Riduzione Drastica del Rischio di Caduta dall'Alto: L'accesso a strutture prefabbricate in fase di montaggio implica l'utilizzo di scale a pioli, ponteggi su ruote o altri sistemi temporanei che possono presentare intrinseci rischi per la sicurezza sia nelle fasi di allestimento/disallestimento che in fase di loro utilizzo a causa di possibili instabilità. Lo sbarco da una PLE, correttamente posizionata e stabilizzata, su una superficie di arrivo sicura e protetta, minimizza significativamente, se non annulla, il rischio di cadute durante le fasi di trasferimento dell'operatore dalla piattaforma alla struttura e viceversa. La procedura delineata nelle linee guida prescrive la necessità di parapetti adeguati sul punto di sbarco e l'uso continuativo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) anticaduta, correttamente ancorati.
  2. Miglioramento dell'Ergonomia e Riduzione dello Sforzo Fisico: Salire e scendere ripetutamente da scale o su ponteggi comporta inevitabilmente dispendio di energie e contribuisce all’affaticamento fisico degli operatori, aumentando la probabilità di errori e incidenti. L'utilizzo della PLE per raggiungere la quota desiderata e sbarcare direttamente sul punto di lavoro non comporta sforzo fisico, migliora il comfort con conseguenti benefici in termini di concentrazione e sicurezza dell'operatore.
  3. Maggiore Stabilità e Sicurezza della Piattaforma di Accesso: Una PLE, correttamente scelta in base al tipo di lavoro, posizionata su terreno stabile, e utilizzata secondo le indicazioni del fabbricante e delle linee guida, offre una piattaforma di accesso e sbarco intrinsecamente più stabile e sicura rispetto a molte soluzioni temporanee. Le linee guida specificano chiaramente i controlli pre-utilizzo, le modalità di stabilizzazione e i limiti operativi da rispettare.
  4. Efficienza Operativa: fatto salvo il concetto che la sicurezza rimane in assoluto l'obiettivo primario, la possibilità di utilizzare le PLE per lo sbarco in quota può anche tradursi in una maggiore efficienza operativa. Il posizionamento rapido e preciso della piattaforma nei punti predisposti riduce i tempi morti ed i rischi associati alla predisposizione e allo spostamento di sistemi di accesso più macchinosi, consentendo agli operatori di concentrarsi sulle operazioni di montaggio.


Lavoro In Quota

Condizioni Essenziali per uno Sbarco Sicuro

È fondamentale sottolineare che le nuove linee guida regionali non liberalizzano indiscriminatamente lo sbarco in quota, ma lo subordinano al rispetto di condizioni stringenti che prevedono o l'approvazione del fabbricante della PLE per tale specifico utilizzo, o l’utilizzo della PLE solo se sottoposta a nuova procedura di valutazione della conformità e di immissione sul mercato/messa in servizio.

Inoltre, la procedura di sbarco deve essere attentamente pianificata e inclusa nel Piano Operativo di Sicurezza (POS). Deve essere garantita la presenza di un punto di sbarco sicuro, protetto contro le cadute, e gli operatori devono essere specificamente formati e addestrati non solo all'uso generico della PLE, ma anche alle manovre di sbarco in quota e alle relative procedure di emergenza.

Le linee guida dettagliano anche la necessità di una valutazione dei rischi specifica che consideri, tra gli altri, la stabilità della PLE durante lo sbarco, le interferenze con altre lavorazioni, le condizioni del terreno e ambientali, e la corretta scelta e utilizzo dei DPI, inclusi i sistemi di ancoraggio.

Conclusioni: un Passo Avanti per la Sicurezza

Il Decreto Dirigente Struttura n. 5969 del 29 aprile 2025 della Regione Lombardia e le relative linee guida rappresentano un importante passo avanti verso una maggiore sicurezza nei cantieri edili. Riconoscendo la possibilità di utilizzare le PLE per lo sbarco in quota, nel rispetto di procedure rigorose, la Regione Lombardia offre alle imprese e ai lavoratori uno strumento in più per mitigare uno dei rischi più gravi e frequenti: la caduta dall'alto.

L’utilizzo delle PLE si inserisce nel contesto più ampio dell’intero ecosistema lavorativo. Un cantiere sicuro nasce da un approccio organizzativo che coinvolge progettisti, coordinatori della sicurezza, datori di lavoro, preposti e lavoratori, ed è basato sulla formazione continua degli operatori e su una cultura della sicurezza sempre più radicata in tutte le fasi del processo costruttivo.