Il futuro Eurocodice 2 – cosa cambierà?
21/09/2023
Normative
Ing. Alessandra Ronchetti, Segreteria tecnica ASSOBETON

Dopo  5 anni dall’avvio dei lavori, nel 2021 la bozza di norma è stata inviata all’inchiesta pubblica e nel giugno di quest’anno è stata approvata la nuova versione dell’Eurocodice 2, norma che andrà a sostituire la versione oggi in vigore, pubblicata nel dicembre del 2004. 

Dopo più di 20 anni di utilizzo quindi, l’attuale norma verrà ritirata ed il nuovo codice porterà parecchie novità per i progettisti. Nel corso dell’articolo vedremo in breve le principali modifiche, insieme alle tempistiche e all’iter di approvazione in Europa e in Italia.

Young Architect In Office

I lavori di revisione dell’Eurocodice 2

I lavori di revisione sono iniziati nel 2016. Per 3 anni il lavoro è stato portato avanti da un Project Team composto da 6 esperti, che ha consegnato nell’aprile del 2019 la proposta di revisione della norma. Uno dei 6 esperti del Project team, selezionati fra le varie candidature pervenute, è stato un italiano, il prof. Marco Menegotto.

Al termine di questa prima fase, la bozza di norma è passata al vaglio del competente gruppo di lavoro del CEN, nel quale l’Italia è rappresentata dal prof. Maurizio Orlando, ed è stata integrata con i contributi di vari gruppi ad hoc (Task group) incaricati di occuparsi della trattazione di specifiche tematiche. Diversi sono stati i contributi di esperti italiani in questi gruppi: lo stesso prof. Orlando, i proff. Di Prisco, Plizzari, Mancini e altri.

Un secondo Project Team, composto da 5 esperti, sempre selezionati attraverso un bando, ha lavorato alla stesura di nuove Appendici da inserire nella norma. Queste Appendici sono relative a materiali che non erano trattati nella precedente versione nel documento normativo. Anche in questo Project Team era presente un esperto italiano, il prof. Fabrizio Palmisano.

A 5 anni dall’avvio dei lavori, nel 2021, la bozza di norma è stata inviata all’inchiesta pubblica. I commenti ricevuti dai 34 enti normativi nazionali che fanno parte del CEN (Comitato Normativo Europeo), circa 4.000, sono stati presi in esame ed il testo è stato modificato di conseguenza.

La nuova bozza è stata quindi distribuita per il voto formale, che si è chiuso il 22 giugno di quest’anno. Dei 34 paesi con diritto di voto uno solo ha espresso voto contrario, 24 hanno approvato la norma e i restanti si sono astenuti. La norma è quindi approvata ed entro la fine del 2027 tutti i paesi dovranno renderla operativa. Sarà previsto un periodo di coesistenza fra vecchio e nuovo codice, per consentire agli utilizzatori di prendere confidenza con le innumerevoli modifiche introdotte.


Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) ed Eurocodici

Vale la pena ricordare la particolarità italiana. Nel nostro Paese, unico caso insieme a quello della Spagna, le norme progettuali non sono redatte dall’Ente Normativo Nazionale, ma da un Ministero. In Italia la progettazione strutturale è infatti regolata dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (DM 17 gennaio 2018). Trattandosi di un Decreto Ministeriale, ovvero di una norma cogente, questa prevale sulle norme (volontarie) emanate da un ente normativo, come sono gli Eurocodici [1].

Qual è dunque il legame fra NTC ed Eurocodici? In primo luogo, gli Eurocodici sono considerati come documento di riferimento per la revisione periodica delle NTC, già dalla versione del 1996, e sicuramente la prossima revisione del DM 17 gennaio 2018 terrà conto delle novità contenute nel nuovo Eurocodice 2. Inoltre, nell’Oggetto (cap. 1.1) delle NTC si legge che “per quanto non espressamente specificato nel presente documento, ci si può riferire a normative di comprovata validità e ad altri documenti tecnici elencati nel Cap. 12. In particolare, quelle fornite dagli Eurocodici con le relative Appendici Nazionali costituiscono indicazioni di comprovata validità e forniscono il sistematico supporto applicativo delle presenti norme.”

Per questo, la redazione delle Appendici Nazionali è affidata nel nostro paese al Ministero delle Infrastrutture, con il concerto del Ministero dell’Interno e con il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, in modo che l’utilizzo degli Eurocodici corredati dalle Appendici Nazionali, segua gli stessi criteri generali di sicurezza adottati nelle NTC.


Il nuovo campo di applicazione

Fra le varie novità, la prima da segnalare riguarda il campo di applicazione, e di conseguenza il titolo, della norma. Infatti, il nuovo testo riunisce in un unico documento tre norme oggi in vigore: la parte dell’Eurocodice 2 relativa agli edifici (EN 1992-1-1), quella relativa ai ponti (EN 1992-2) e quella relativa alle strutture di contenimento di liquidi e solidi in forma granulare (EN 1992-3).

Il nuovo titolo sarà quindi: Eurocodice 2 Parte 1-1 Regole generali per la progettazione di edifici, ponti e opere di ingegneria civile.

Curved Concrete Bridge

Rimarranno norme a sé stanti le altre due parti dell’Eurocodice 2, quella relative alla resistenza al fuoco delle strutture in calcestruzzo e quella relativa agli ancoraggi.

Alla norma sono state inoltre aggiunte numerose Appendici che trattano particolari tipi di strutture o introducono regole progettuali per materiali, sia a livello di calcestruzzo che di armature, non normati nella precedente edizione. Grazie alla ricerca e alle applicazioni degli ultimi anni, la conoscenza di questi materiali ha fatto notevoli passi avanti ed ha raggiunto un livello tale da poterli inserire nella normativa. In particolare citiamo le appendici relative a:

  • strutture a membrana e a guscio,
  • calcestruzzi rinforzati con fibre di acciaio,
  • calcestruzzi con aggregati riciclati,
  • rinforzi in CFRP,
  • armature in acciaio inossidabile,
  • armature in FRP.

Il fatto di avere regole progettuali specifiche, per materiali che finora avevano alcune limitazioni applicative, apre nuove prospettive di impiego.

Altra novità di rilievo è l’introduzione, prevista non solo nell’Eurocodice 2, ma anche negli altri Eurocodici, di regole relative alla verifica delle strutture esistenti, regole che, nel caso dell’Eurocodice 2, sono andate di pari passo a quanto introdotto nel nuovo Codice Modello della fib. Anche il nuovo Model Code 2020, oggi in fase di redazione, affronta infatti per la prima volta il tema delle strutture esistenti e gli esperti che si sono occupati dell’introduzione di queste regole nel Model Code e nell’Eurocodice 2 hanno lavorato a stretto contatto.

Anche il tema della sostenibilità, con il quale è ormai indispensabile confrontarsi nella progettazione di nuove strutture e nel caso di manutenzione di quelle esistenti, viene introdotto nella revisione dell’Eurocodice 2, per esempio attraverso un nuovo approccio al concetto di durabilità, meno prescrittivo e più prestazionale, e attraverso l’introduzione di un’Appendice con indicazioni relative all’impiego di aggregati riciclati. La nuova norma consente, inoltre, di considerare la resistenza del calcestruzzo a 91 giorni, invece che a 28 giorni, per meglio apprezzare le prestazioni dei nuovi calcestruzzi “verdi” a presa lenta.

A queste parti innovative dell’Eurocodice 2 verranno dedicati, come anticipato in apertura, ulteriori approfondimenti.


Le principali modifiche alla norma

Oltre alla citata modifica del campo di applicazione, sono state apportate numerose altre variazioni ai capitoli “storici”, che avranno un notevole impatto sul lavoro dei progettisti. 

Gli studi e le ricerche degli ultimi 20 anni, infatti, hanno portato ad approfondire la conoscenza del calcestruzzo strutturale e del suo comportamento ed hanno suggerito nuove formulazioni di metodi di calcolo e verifiche. Come ogni modifica normativa importante, questa nuova versione dell’Eurocodice 2 richiederà uno studio approfondito e l’applicazione a casi pratici per essere valutata e compresa appieno.

Tra le novità di rilievo si segnalano:

  • l’introduzione di un nuovo coefficiente parziale di sicurezza γV da utilizzare per le verifiche a taglio e punzonamento degli elementi senza armatura a taglio,
  • la sostituzione del coefficiente αcc con due nuovi coefficienti, uno che tiene conto del tipo di sollecitazioni e l’altro che tiene conto della durata delle sollecitazioni. Il nuovo coefficiente ηcc , che è uno dei parametri da determinare a livello nazionale, è suggerito pari a 1 per i calcestruzzi normali ed inferiore a 1 per calcestruzzi ad alta resistenza (> 65 Mpa), per tenere conto della maggior fragilità di questi calcestruzzi,
  • per gli acciai, l’aggiunta della classe B700 per le armature lente e di nuove classi per l’acciaio da precompressione,
  • l’Introduzione di un nuovo approccio alla valutazione della durabilità (descritto nel capitolo 6 della norma), che tiene conto non solo della classe di esposizione, ma anche della classe di resistenza all’esposizione. Non tutti i paesi sono già pronti ad adottare il nuovo approccio, per questo è lasciata la possibilità di utilizzare ancora il vecchio approccio, ora riportato nell’Appendice P,
  • novità sono state apportate anche a livello di verifiche a flessione e di diagrammi σ-ε,
  • l’inserimento di regole precise per tenere conto dell’incremento di resistenza a compressione del calcestruzzo confinato,
  • importanti modifiche nel formato delle verifiche del taglio per elementi senza armatura a taglio: sono state inoltre introdotte formule di verifica con livelli di approssimazione crescenti: si parte da una formula molto semplice, per arrivare, in caso la verifica non sia superata o si voglia meglio ottimizzare il progetto, a formule più raffinate, da utilizzare ove ritenuto necessario,
  • modifiche rilevanti nella verifica del punzonamento, fra le quali la modifica del perimetro di controllo e il calcolo della tensione media sul perimetro di controllo,
  • le nuove regole per la verifica dell’ancoraggio delle barre, che prevedono, come per il taglio, diversi livelli di approssimazione,
  • il calcolo della lunghezza di sovrapposizione è ora basato sulla lunghezza di ancoraggio, incrementata del 20%,
  • modifiche all’Appendice A, relativa ai coefficienti parziali di sicurezza, che prevede un maggior numero di casistiche per la riduzione del valore dei coefficienti.

Alcune di queste modifiche sembrano semplificare altre complicare il lavoro del progettista. Avendo cambiato formulazioni, si arriverà, inevitabilmente, per alcuni aspetti a risultati migliori, per altri a risultati peggiori di quelli che scaturivano dalle formulazioni precedenti. Per una valutazione globale sarà necessario confrontare il risultato finale, sulla base di un intero progetto, e non le formule relative ai singoli aspetti.


Le prescrizioni relative alla progettazione dei prefabbricati

Come in passato, le regole specifiche per il progetto di elementi strutturali prefabbricati sono riportate in un capitolo dedicato, il capitolo 13 nella nuova versione, anche se, naturalmente, alla progettazione degli elementi prefabbricati si applicano tutte le prescrizioni fornite negli altri capitoli. A titolo di esempio, alcuni punti di particolare rilievo per i prefabbricati riportati in altri capitoli della norma sono:

  • le prescrizioni relative ai copriferri (capitolo 6),
  • le verifiche di elementi senza armatura a taglio (capitolo 8),
  • i sistemi di incatenamento necessari ai fini della robustezza (capitolo 12),
  • i coefficienti di sicurezza parziali (Appendice A, che ora prevede una tabella specifica per i prefabbricati).

Nel capitolo 13 si trovano indicazioni relative a:

  • la pretensione: spaziatura dei ferri, copriferri, aderenza, ancoraggio, ecc.,
  • il calcolo delle perdite di precompressione,
  • le regole specifiche per la maturazione accelerata,
  • indicazioni aggiuntive (rispetto a quelle del capitolo 8) per la verifica della resistenza a taglio di elementi senza armatura a taglio,
  • ulteriori precisazioni (ad integrazione di quelle riportate al capitolo 12) sui sistemi di incatenamento,
  • la progettazione dei plinti a pozzetto. 

Parte della trattazione relativa agli appoggi è stata invece spostata nella parte generale del testo.

Anche le prescrizioni di questo capitolo hanno subito alcune variazioni, che verranno analizzate in futuri articoli.

Cranes And Building Construction Heavy Equipments

Conclusioni

La versione approvata della norma contiene numerose modifiche il cui impatto puntuale ad oggi è di difficile valutazione. Come ogni modifica normativa importante, infatti, questa nuova versione dell’Eurocodice 2 richiede uno studio approfondito e l’applicazione a casi pratici per essere valutata e compresa appieno.

Prima dell’entrata in vigore del nuovo Eurocodice 2, dato il numero e l’entità delle novità per il settore, sarà interessante entrare ancora più nel dettaglio della normativa, attraverso articoli di approfondimento dei singoli temi, sfruttando il periodo di transizione per iniziare a studiare il nuovo testo ed approfondire le principali novità rispetto a quanto oggi in vigore.

La futura revisione delle NTC, come avvenuto in passato, prenderà sicuramente come spunto le prescrizioni del nuovo Eurocodice. Le prescrizioni che verranno trasposte nel DM diverranno cogenti per la progettazione di strutture in calcestruzzo nel nostro paese. 

 

Note

[1] Prima dell’entrata in vigore del nuovo Eurocodice 2 sono previsti altri passaggi: la messa a punto editoriale, la traduzione in francese e in tedesco e la pubblicazione da parte del CEN, prevista entro la fine del 2023. Per l’applicazione nei singoli stati europei è poi prevista la pubblicazione delle Appendici nazionali. Questi documenti, necessari per poter utilizzare gli Eurocodici, servono a definire i valori di diversi parametri che negli Eurocodici sono volutamente lasciati alla scelta nazionale. Si tratta, per esempio, dei coefficienti di sicurezza o di altri parametri legati a questioni geografiche, o climatiche, o ad usi e abitudini locali.