CONNESSIONE DI ELEMENTI PREFABBRICATI NELLA REALIZZAZIONE DEL POZZO 3.2 DELLA METROPOLITANA DI ROMA LINEA C
04/02/2021
Realizzazioni
Lorenzo Bianco, Managing Director Peikko Italia Srl

Il progetto della tratta T3 della linea C della metropolitana di Roma prevede la realizzazione di un pozzo di ventilazione, identificato con la sigla 3.2, che si trova a metà strada tra le stazioni Fori Imperiali/Colosseo e Amba Aradam/Ipponio.

Il pozzo serve come pozzo di areazione ma dovrà anche costituire un punto di accesso alla linea per i Vigili del Fuoco in caso di emergenza. Il pozzo 3.2 è a pianta circolare con diametro esterno di circa 35 m, mentre il piano del ferro è posto a quota -15,50 m s.l.m.; ciò comporta una profondità di scavo che raggiunge all’incirca i 60 m dal piano campagna.

La realizzazione del pozzo è risultata particolarmente complessa per le dimensioni, per la profondità dell’opera, per la necessità di effettuare scavi archeologici oltre che per la presenza di un elevato battente idraulico rispetto al fondo dello scavo. La falda si trova infatti a circa 12÷14 m dal piano campagna e quindi a circa 45 m al di sopra del fondo scavo.

Il pozzo è composto da 8 livelli orizzontali, compresi copertura e fondazione, ed è delimitato da due ordini di opere di contenimento: la prima è costituita da diaframmi di spessore 80 cm, lunghezza 20 m disposti lungo una circonferenza di diametro interno pari a 32,40 m, mentre la seconda è costituita da diaframmi di spessore 120 cm, lunghezza 56 m disposti lungo una circonferenza di diametro interno pari a 28 m.

La tecnica di scavo utilizzata è di tipo “bottom-up”: eseguiti i diaframmi del primo ordine si procede all’esecuzione dello scavo archeologico raggiungendo la profondità di circa 18 mt da piano campagna. Terminato lo scavo archeologico vengono realizzati i diaframmi del secondo ordine.

Gli scavi archeologici hanno consentito di rinvenire diversi reperti: un tratto di acquedotto romano, riconducibile all’Acqua Appia o all’Anio Vetus, una viabilità antica, che collegava il Colosseo alla Navicella, e una tomba dell’Età del Ferro del X secolo A.C.

Durante lo scavo, in corrispondenza dei vari impalcati, sono stati realizzati dei cordoli anulari di spessore pari a 1,50 m mentre controfodere in calcestruzzo di spessore variabile (75 cm per i primi due livelli, fino ad 1 m e 1,3 m per gli ultimi due livelli inferiori) rivestono i diaframmi.

Le strutture portanti i piani orizzontali, sono state eseguite in risalita partendo dal solaio con estradosso a quota -5 m s.l.m. posto al di sopra delle vie di corsa dei treni.

La scelta di realizzare il pozzo in “bottom-up”, oltre alle importanti luci degli orizzontamenti e all’impossibilità di eseguire sostegni intermedi dei solai (vista l’interferenza con il sottostante parco scambi), ha portato all’uso massivo di strutture prefabbricate e auto-portanti in fase di montaggio e di getto dei solai.

La scelta di utilizzare strutture prefabbricate fornisce inequivocabili vantaggi soprattutto in termini di rapidità esecutiva.

Le strutture portanti dei primi 5 livelli sono costituite da:

  • saette inclinate in c.a. prefabbricate disposte secondo una geometria radiale;
  • un anello in c.a. gettato in opera al quale sono connesse rigidamente le saette inclinate, che ha la funzione di assorbire gli sforzi orizzontali radiali trasmessi dalle saette;
  • travi in c.a. prefabbricate, disposte secondo una geometria radiale, appoggiate alle saette e al cordolo perimetrale;
  • solai realizzati con l’utilizzo di predalle nervate, appoggiate alle travi prefabbricate principali e ad esse solidarizzate mediante l’esecuzione di getti in opera;
  • un elemento circolare in c.a. per la chiusura del foro centrale.

Le connessioni rigide fra le saette prefabbricate e i cordoli circolari posti ad ogni livello intermedio del pozzo sono realizzate utilizzando le connessioni meccaniche Peikko costituite da scarpe per pilastri HPKM30 disposte nelle saette e tirafondi HPM30/L e HPM30/P posizionati nell’anello esterno gettato in opera. La connessione tra l’elemento prefabbricato inclinato e il cordolo perimetrale, giacente nel piano del solaio, richiede l’utilizzo di scarpe per pilastri modificate, con barre di ancoraggio piegate all’interno delle saette, e tirafondi standard disposti nei getti in opera. Gli elementi metallici Peikko hanno consentito di creare un vincolo rigido, fra le due parti da collegare, attivo subito dalla fase di montaggio e di realizzare il collegamento in modo rapido e sicuro utilizzando inserti certificati secondo la relativa Valutazione Tecnica Europea (ETA).

Le saette inclinate, prima del getto della trave anulare sono provvisoriamente sostenute da dieci colonne circolari.

Gli elementi prefabbricati vengono utilizzati anche per la realizzazione degli elementi strutturali del corpo scale, delle rampe già provviste di pianerottoli intermedi e gradini, del corpo ascensore, mentre elementi bilastra sono utilizzati per la realizzazione dei setti perimetrali.

Committenza: Roma Metropolitane

General contractor: Metro C S.C.p.A. costituita da 5 soci Astaldi, Vianini Lavori, Hitachi, Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi, Consorzio Cooperativa Costruzioni

Luogo e anno di realizzazione: la tratta T3 della linea C della metropolitana di Roma, da San Giovanni (esclusa) a Fori Imperiali, è in corso di realizzazione, i lavori sono iniziati il 21 marzo 2013

Fonte immagini e contenuti: Metro C S.C.p.A.

Fornitore inserti: Peikko Italia Srl